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Il “Tavolo Reale” è un tavolo in rovere e vetro disegnato da Carlo Mollino nel 1949[1]. È uno dei quattro tavoli in vetro che Molino creò tra il 1948 e il 1950. Il nome del tavolo proviene dal fatto che la struttura a cavalletto che lo compone, era stata inizialmente progettata per gli uffici di Torino della Società Reale Mutua Assicurazioni[2]. Il tavolo venne incluso nell'arredo di Casa Orengo [1], l'appartamento torinese di proprietà del marchese Vladi Orengo di cui Mollino aveva progettato gli interni e che venne completato completato nel 1950[1]. Il tavolo ha stabilito un record di prezzo d'asta per un pezzo di mobili del 20° secolo nel 2005, vendendo per 3.8 milioni di dollari alla casa d'aste di Christie's[1].
Descrizione tecnica
editMateriali
edit- Desktop: vetro temprato
- Corpo: struttura a cavalletto in rovere lucidato
- Pezzi connettivi: bulloni e dadi in ottone lucido
Dimensioni
edit- Altezza: 73cm; Larghezza: 157.2cm; Ampiezza: 86cm
Significato
editConsiderazioni figurative
editLa forma di questo tavolo di Carlo Mollino può essere suddivisa in due parti: la struttura a traliccio in rovere di base e il piano in vetro temperato. La sperimentazione di Mollino con superfici "vuote" come il vetro di questo tavolo pone l'accento sulla sottostruttura in legno, segnalando il rispetto di Mollino verso l'importanza fondamentale della natura. La sua trasparenza e sottigliezza agiscono per amplificare l'importanza della sottostruttura in legno, con Mollino forse a segnalare il suo rispetto verso l'importanza fondamentale della natura.
Le gambe e il backbone in quercia hanno un disegno simile a cavalletto che si trova nelle infrastrutture di ingegneria strutturale come i ponti. L'analisi semiotica delle relazioni tra i componenti di un oggetto. Attraverso la valutazione dei valori semiotici e della personalità di Mollino, il tavolo ha un aspetto giocoso e avventuroso con temi di utopia, ma raggiunto attraverso uno stile ingegneristico altamente tecnico e pratico.
Valori comunicati
editDal punto strutturale, il tavolo e' giocato su una serie di opposizioni. Dal punto di vista strutturale il tavolo è composto da due parti: la leggera struttura a traliccio in rovere naturale e il pesantissimo piano in vetro temperato. La sperimentazione di Mollino con superfici "vuote" come il vetro di questo tavolo esaltano le qualità figurative e materiali della sottostruttura in legno. Un'altra importante opposizione è interna al cavalletto del tavolo: se la sua struttura che ricorda un ponte avveniristico mette l'accento sui valori tecnici cari al Mollino ingegnere, la scelta del legno sottolinea l'importanza dell'elemento naturale. Ciò è in linea con l'estetica di Mollino che abbraccia la sperimentazione tecnica e un certo impeto ingegneristico ma che aspira a produrre oggetti unici e non pensati per la produzione di massa. Come nota Fulvio Ferrari, nelle sue opere Mollino mira alla "combinazione di natura e scienza per ottenere l'incanto di un'opera d'arte."[2]. Queste caratteristiche traspaiono anche negli altri quattro tavoli in vetro che creò tra il 1948 e il 1950[1].
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Note
editBibliografia
edit- Fulvio Ferrari e Napoleone Ferrari, The Furniture of Carlo Mollino, ISBN 9780714845326, Silvana, 2006
- Fulvio Irace, Carlo Mollino: Minimum Design, ISBN 9788866480877, ACC Distribution, 2011
- Giovanni Brino, Carlo Mollino. Architettura come autobiografia, ISBN 9788870170344, Idea books, 1985
- Alvise Mattozzi, A model for the semiotic analysis of object, Helsinki, 06/06 - 08/07, Design Semiotics in Use.
- http://www.marketingsemiotics.com/wp-content/uploads/2012/03/SemioticParadigm.pdf
- https://www.christies.com/lotfinder/Lot/carlo-mollino-1905-1973-a-unique-oak-4517220-details.aspx