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Mario Carta (Iglesias, 13 ottobre 1910 – Cagliari,1 febbraio 1985) era un ingegnere Italiano noto come il fondatore della facolta' di ingeneria dell'Universita' degli Studi di Cagliari e come eminente professore e scienziato di fama internazionale nel campo dell'Arte Mineraria..[1]

Professor Mario Carta (1980)

Biografia[2]

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Primi Anni e Educazione

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Mario Carta nacque a Iglesias (provincia di Cagliari) il 13 ottobre 1910 figlio di Raffaele Carta, maestro di scuola elementare. Laureato in ingegneria mineraria a Roma nel 1933, dopo un breve periodo trascorso nelle miniere della Maremma, vinse il concorso per il Corpo delle Miniere.

Specializzato in elettrotecnica, dopo un periodo di studio nelle più importanti miniere europee, fu destinato al distretto di Napoli e nel 1939 trasferito, dopo aver vinto il concorso per merito distinto al distretto di Iglesias. In quel periodo ebbe parte attiva nella fase di avvio delle miniere del Sulcis e nella ripresa delle miniere della Sardegna.[3]

Allo scoppio della seconda guerra mondialte richiamato alle armi gli fu affidato il comando di una batteria contraerea che si distinse per aver abbattuto due aerei di ritorno dai bombardamenti sulla città di Cagliari.

Richiamato in servizio al distretto di Iglesias riassunse la responsabilità di Ingegnere Capo in quei difficili momenti caratterizzati dalla richiesta di produzioni elevate e di mezzi limitati.

Avendo collaborato alla 2° edizione del I volume del testo di Arte Mineraria del professor Gerbella, rifacendone ex novo molti dei capitoli essendo il volume diretto agli Ingegneri minerari, gli fu affidato l’incarico di insegnamento di Arte Mineraria e di Elettrotecnica nella facoltà di Ingegneria Mineraria di Cagliari appena istituita. Quando le comunicazioni con la penisola furono interrotte, progettò ed attuò un piano di interventi nelle miniere sarde che con quel piano poterono attuare la manutenzione e furono in grado negli anni del dopoguerra di riprendere a pieno ritmo la produzione. Dopo l’8 settembre 1943 fu chiamato dalla Commissione di Armistizio Alleata per riordinare le miniere sarde e quelle del Sulcis in particolare e, chiuse anche per la mancanza di quadri rientrati nella penisola allo scoppio della guerra, poterono già a metà del 1944riprendere l’attività produttiva, iniziando quella collaborazione alla ricostruzione nazionale che sino al 1952 ebbe questo bacino protagonista.

Carriera Professionale e Scientifica

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Nel 1952 primo vincitore del concorso a cattedra per l’arte mineraria lasciò il corpo delle miniere per dedicarsi alla sola attività accademica presso la facoltà di Ingegneria di Cagliari che lo annoverava tra i pochissimi docenti tutti incaricati che ne avevano consentito la sopravvivenza nel difficile periodo dell’avvio che coincise con gli anni della guerra e quindi con l’isolamento.

Il prof. Carta lasciò, come ingegnere del Corpo delle Miniere, una profonda impronta ed un duraturo indirizzo continuatore della tradizione degli ingegneri Novarese, Taricco e Testa.

Nella funzione di ingegnere capo si distinse per l’imposizione del rigoroso rispetto della normativa, per gli indirizzi suggeriti nella gestione delle miniere, sempre accettati riconoscendone la genialità; ma quando si trattava di assicurare la continuità del lavoro e quindi, in quel difficile periodo, la sopravvivenza dei minatori, non esitava ad imporre deroghe, assumendosi responsabilità onerose che la sua eccezionale preparazione tecnico – scientifica gli consentiva.

Quale Preside dell’Istituto Minerario di Iglesias, compito istituzionale dell’ingegnere capo del Distretto, ne rinnovò i laboratori, ne potenziò la biblioteca, ne riammodernò i programmi e quei periti minerari sparsi nel mondo, molti dei quali assurti ad incarichi di alta responsabilità, rinnovarono la tradizione del primo quarto di secolo che annoverava l’Istituto G. Asproni tra le più prestigiose scuole mineraria del mondo.

Chiamato al governo della nascente Regione Autonoma della Sardegna in qualità di Assessore Tecnico all’Industria e all’Artigianato, fu il promotore di leggi di incentivazione per l’industria tutta ed in particolare per quella mineraria. Ideò nel Cambrico Sardo una ricerca sistematica dei corpi mineralizzati, privi di indici diretti e indiretti, che dieci anni dopo vide seguita nelle miniere austriache e Iugoslave del metallifero alpino.

Progettò un piano di interventi per la ricerca mineraria straordinaria nel Piano di Rinascita della Sardegna del quale era il coordinatore per il settore industriale. Realizzò l’Ente Elettrico in Sardegna dieci anni prima della costituzione dell’ENEL.

Studiò la valorizzazione del Sulcis prevedendone la gassificazione e il recupero dei sottoprodotti. Il progetto che ebbe da una commissione di scienziati i più ampi elogi non fu realizzato dal Governo Nazionale che preferì sviluppare la petrolchimica: dopo trent’anni quegli studi sono stati ripresi.

A metà degli anni ’50 eletto Preside della Facoltà di Ingegneria curò il rafforzamento dell’Ingegneria civile e l’istituzione dell’Ingegneria chimica e meccanica che affiancavano l’Ingegneria Mineraria. Quest’ultima fu sviluppata con l’istituzione dei minerali e dell’economia mineraria.

Realizzò il progetto della nuova sede della Facoltà di Ingegneria in Piazza d’Armi con la costruzione del IV padiglione. Le discipline minerarie ebbero un’adeguata struttura e l’Istituto di Arte Mineraria poté vantare un laboratorio che, per le moderne attrezzature di cui era dotato, stava alla pari con i più avanzati laboratori esteri. Infatti la produzione scientifica della Scuola del prof. Carta si affermò in campo nazionale acquistando subito fama internazionale ed i suoi allievi coprono oggi otto delle 14 cattedre del settore.

Al Prof. Carta si deve anche lo sviluppo iniziale del settore della geologia applicata e dei giacimenti minerari poiché istituì le prime cattedre in entrambi i settori, il secondo dei quali annovera oggi 5 cattedratici a Cagliari Roma e Milano.

Come Preside diede impulso a tutta la Facoltà di Ingegneria di Cagliari che vanta oggi cattedratici che in essa hanno iniziato la loro attività accademica.

Contributi scientifici

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L’apporto scientifico dato dal prof. Carta si è concretizzato in oltre 200 pubblicazioni mentre i contributi della sua Scuola sono esposti in oltre 800 lavori discussi e pubblicati in Italia e all’Estero. Gli studi riguardano la sicurezza nelle miniere, la statica dei vuoti, gli esplosivi, la ricerca mineraria, la ventilazione, tutti condotti con rispetto di una rigorosa metodologia scientifica sulla quale il prof. Carta non transigeva e tutti finalizzati alla realtà mineraria e si vuole citare tra questi solo la scoperta e la valorizzazione della Bauxite della Nurra.

Sviluppò il settore dell’arricchimento dei minerali nei quali contributi notevoli sono stati forniti sia come ricerca di base, che finalizzata nel campo della flottazione, dell’arricchimento gravimetrico, elettrostatico e della classificazione. Molti di questi studi hanno consentito all’Istituto da lui diretto di chiedere dei brevetti.

Partecipò a molti congressi scientifici internazionali e nazionali e, sempre, i suoi interventi fornirono contributi scientifici importanti talché ebbe riconoscimenti da parte delle più importanti associazioni Scientifiche Culturali Mondiali del settore minerario.

Fu promotore di congressi nazionali e internazionali tra i quali si cita il Congresso Internazionale di Preparazione di Minerali (IMPC) e in particolare il congresso XI IMPC organizzato dal prof. Carta a Cagliari nel 1975 al quale parteciparono scienziati di tutto il mondo[4][5]

Membro dell’Organo Permanente sulla Sicurezza e la Salubrità delle miniere di carbone e delle altre industrie estrattive della CECA prima e della CEE poi, i suoi interventi erano ascoltati e le sue proposte sempre accettate.

Apporto propositivo sia in campo tecnico che in quello legislativo e amministrativo, il prof. Carta ha fornito alla Regione Sarda come presidente del comitato Miniere regionale ed alla nazione italiana come membro del Consiglio Superiore delle Miniere.

Premi e Riconoscimenti

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Premio "Il Minatore d'Argento", 1974[6]

Premio dell'Associazione Mineraria Subalpina, 3 Dicembre 1985[7]

Riferimenti Bibliografici

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  1. ^ Agus, M. "A 100 Anni dalla Nascita ed a 25 dalla Scomparsa - Mario Carta, il 'Gran Maestro' dell'Industria Mineraria", Sardegna Economica, 1-3 (2010) p. 67-75.
  2. ^ Tratto in parte dalle memorie del prof. P. Piga, 1985
  3. ^ "Storia mineraria della Sardegna", Wikipedia (in Italian), 2024-09-26, retrieved 2024-10-22
  4. ^ Carta, M. "OFFICIAL ADDRESS." Proceedings: Eleventh International Mineral Processing Congress. Università, Istituto di arte mineraria e preparazione dei minerali, 1975.
  5. ^ "History". IMPC. Retrieved 2024-10-22.
  6. ^ "Il Minatored'Argento al Professor Mario Carta - il Grande Barone della Scienza Mineraria", Giornale l'Argentaria, 7 novembre 1998
  7. ^ Associazione Mineraria Subalpina. Bollettino. Anno XXII, numero 1-2, marzo-giugno 1985